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Rumori in condominio

  • Immagine del redattore: Luca Nali
    Luca Nali
  • 3 dic 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Vicini rumorosi? In questo periodo di smart working lavorare è diventato impossibile a causa dei rumori provocati dai vicini anche in orari in cui il regolamento condominiale lo proibisce?

Prima di dirvi cosa fare chiariamo se i rumori in condominio sono considerati dei reati veri e propri.

Il rumore che supera la cosiddetta “normale tollerabilità” diventa illecito:

  • Si parla di illecito civile se il rumore (onde sonore) si propagano solo nelle vicinanze dell'appartamento da cui provengono La lista dei rumori molesti non è un diktat al quale far riferimento in modo assoluto, ma semplicemente un elenco di comportamenti che possono recare danno agli altri. Tra i più comuni troviamo: - cani che abbaiano a tutte le ore - radio e tv ad alto volume - feste protratte fino a tarda notte - motore dell'automobile acceso a lungo - rumore di tacchi - pianto dei bambini

  • Si parla invece di illecito penale se le onde sonore possono essere percepite anche a distanza non ravvicinata

Ma cosa si intende nel codice civile per normale tollerabilità?

Purtroppo la norma è molto generica e lascia al giudice stabilire quale rumore è da considerarsi tollerabile e quale no. La valutazione viene fatta in base all’orario in cui viene prodotto il rumore, al luogo ove si trova l’immobile (tenendo conto che, nei centri urbani, è più difficile percepire un rumore in quanto coperto dalla strada trafficata), alla persistenza del rumore stesso (una cosa è un piatto che cade, un’altra lo sbattimento di tappeti).

Per evitare arbitrii, i giudici si sono valsi di un criterio empirico: è intollerabile ogni rumore che, se prodotto di giorno, supera di 5 decibel il rumore di fondo proveniente dall’esterno o, se prodotto di notte, supera i 3 decibel.

Il rumore è reato se le onde sonore possono molestare un numero indeterminato di persone come, ad esempio, gran parte dei condomini dello stabile e/o quelli degli edifici vicini.

Quando il rumore è reato, basta la segnalazione di un solo condomino per far scattare l’avvio delle indagini. Anzi, a ben vedere, non è necessaria neanche questa visto che si tratta di un reato perseguibile d’ufficio.

Ora vediamo cosa può fare l'amministratore in questi casi.

L'amministratore in base all'art.1130 del c.c. Deve far rispettare il regolamento condominiale. Ciò significa che può intervenire se nel regolamento sono stati deliberati degli orari specifici di silenzio intimando tramite raccomandata il condomino rumoroso al rispetto del regolamento.


Se tale richiamo non dovesse sortire l'effetto desiderato il condomino che subisce i rumori dovrà intraprendere in autonomia un'azione civile al fine di ottenere dal giudice la cessazione del rumore e un eventuale risarcimento danni, bisogna tener conto che non basta portare le testimonianze di altri condomini ma bisogna fornirsi di una perizia fonometrica appositamente redatta da un tecnico specializzato.

Non potrà essere il condominio (in persona dell'amministratore) ad intraprendere un'azione civile anche se la maggioranza dei condomini lamentano dei rumori perchè Il condominio, in quanto ente immateriale, non risulta titolare di alcun diritto alla salute.

 
 
 

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